Nel 2019 abbiamo assistito ad un fallimento annunciato. Quello dei chatbot onniscenti.
Ad esso si e' sviluppato un modello parallelo, quello delle live chat. Piccoli bottoni, di solito in basso a destra, che permettono di entrate in contatto diretto con il gestore del sito, spesso in forma anonima.
Erano strumenti ben conosciuti una decina di anni fa, alcuni offerti da yahoo e da google, altri basati su protocolli open source ancora oggi adottati da tante aziende.
Il risultato e' la possibilità di parlare con i lettori del sito.
Il web conversazionale e' piuttosto una frontiera che pochi hanno ancora visto.
Si tratta di una pagina web che nasce per offrire un servizio (di solito commerciale) raccogliendo subito dal cliente finale i dati necessari a preventivare e fornire il servizio promesso.
Tuttavia, rispetto ad un banale form, e' il copy che fa la differenza. I testi sono realizzati pensando anche ad utilizzi parziali, incompleti, e comunque in grado di fornire al titolare dati utili a sviluppare servizi sempre piu' attorno al cliente.
Ecco che i segreti del web conversazionale siano:
completezza
in tempo reale
finalizzati a vendere
comunque informativi
Questi elementi possono essere presenti o volutamente assenti ma comunque previsti.
L'obiettivo primo e' capire quale pubblico si sta rivolgendo a me, tramite il sito, e se questo possa portare ad un incremento della mia attività.
Come ovvio questo modello puo' essere applicato a siti (brochure, ecommerce, servizi) esistenti o anche a nuovi.
L'importante e' allocare risorse umane che effettuino una reportistica delle richieste provenienti dai clienti.
Si distingue dai tool di CRM in quanto e' piuttosto propedeutico ad essi.